Marilena mi scrive oggi per chiedermi se i gatti preferiscono il caldo o il freddo.
La sua Lucy esce anche quando piove o nevica, ma in casa sta accanto al calorifero.
Vedo, dalla foto che mi ha mandato, che si tratta di un meticcio di persiano.
Le origini dei piccoli felini sono da ricondurre alle zone desertiche del Nord Africa e del Medio Oriente.
Va da sé quindi che i gatti preferiscano il caldo.
Infatti, i loro recettori del freddo si attivano già a 20 gradi C e aumentano la propria sensibilità con l’abbassamento della temperatura.
I recettori del caldo invece sono stimolati
Leggi tutto: IL GATTO PREFERISCE IL CALDO O IL FREDDO? (2)Mi ha scritto oggi Carla che il suo gatto maschio di otto anni negli ultimi giorni beve molto. Poppy è sterilizzato, e Carla mi chiede se quelle continue visite della ciotola dell’acqua possono essere un problema.
Una risposta esatta
la può dare solo il veterinario dopo aver visitato il gatto.
Tuttavia, per esperienza so che i gatti dopo i sette anni, soprattutto se si nutrono prevalentemente di crocchette, possono presentare spesso delle cistiti, soprattutto se bevono poco. In questo caso, infatti, l’urina è troppo concentrata e i suoi sali formano un deposito sabbioso che blocca l’uretra.
Quando la cistite si manifesta, il micio prende a bere molto di più.
Le cistiti, se trattate tempestivamente, guariscono in fretta.
Leggi tutto: PROBLEMI URINARI NEL GATTODagli studi approfonditi di George B. Schaller che studiò i gorilla per tre anni andando nei luoghi dove essi vivono liberi, si sa che questi primati trascorrono l’esistenza in piccoli gruppi guidati da un maschio anziano di almeno dieci anni, con il dorso coperto di pelo argentato, e sotto di lui i membri del gruppo sono molto ben inquadrati in una precisa gerarchia.
Una femmina partorisce un piccolo ogni tre anni e lo allatta per sei mesi senza mai allontanarsene, portandolo in braccio ovunque perché non è in grado di arrampicarsi, e carezzandolo di continuo.
Il piccolo, sempre seguito dall’occhio vigile della madre e degli altri adulti, passa il suo tempo
Leggi tutto: GORILLA ED EROS
"C'era una volta una ragazza abbastanza carina ma scialba, emaciata, insignificante, la cui vita scorreva pigramente accan-o a un padre – sempre assente per lavoro – e a una madre – impegnata nel sociale.
Lilia, appena licenziata dalle scuole superiori, manifesta l'intenzione di non proseguire gli studi.
- Che cosa ti piacerebbe fare? - chiede allora il padre.
Lilia si riserva qualche giorno per riflettere, quindi dichiara ai genitori: - Vorrei occuparmi della conduzione di casa nostra o, se questo non fosse possibile, mi piacerebbe dedicarmi all'educazione dei bimbi, magari anche di famiglie indigenti.
- Stai scherzando vero? - protesta la madre - Le faccende domestiche sono di competenza della collaboratrice assunta allo scopo e da me coadiuvata; per quanto riguarda invece il lavoro di baby sitter sarebbe una vergogna per la famiglia. Tu sei la nostra unica figlia; che direbbe la gente se ti impegnassi in un lavoro tanto meschino e di cui non hai bisogno per vivere?
- Ha ragione mamma, - sottolinea il padre. - Ci sarà pure qualcos'altro che ameresti fare. Pensaci ancora. Ne riparleremo più avanti.
Le giornate interminabili si snodano a minuzzoli, e la nostra amica cerca
Nell’Oceano Pacifico galleggia un’enorme isola di rifiuti composta da più di cento milioni di tonnellate di immondizie e tenuta insieme dalle correnti oceaniche.
È un mostro che si muove a pelo d’acqua, portandosi dietro i nostri scarti di più di mezzo secolo.
Uno spettacolo aberrante e apocalittico.
Cercando neri motori di ricerca il Pacific Trash Vortex si possono vedere quante cose indistruttibili il progresso è riuscito a produrre e noi a rifiutare.
(tratto dal libro “Basta il giusto” di Andrea Segrè)
… assistiamo a una nuova neanche tanto strisciante forma di colonialismo del secondo mondo: l’accaparramento di terre fertili nei Paesi in via di sviluppo, il cosiddetto land grabbing, attuato soprattutto dalle economie emergenti preoccupate dalla crescente domanda alimentare e dalla centralità che la produzione agricola o energetica (produzione di biocarburanti) avrà nelle dinamiche future.
Secondo l’ONU, a rischio ci sarebbero cinquecento milioni di famiglie che non hanno ancora acquisito la sicurezza alimentare.
(tratto dal libro di Andrea Segrè “Basta il giusto”)
Il linguaggio del corpo di un cane può significare varie cose in contesti differenti.
Di seguito alcuni segnali tipici del linguaggio canino:
Occhi spalancati: il cane è in uno stato di disagio o di timore, e voi dovete aiutarlo a uscire da quella situazione al più presto.
Orecchie tirate indietro: è un segno di nervosismo.
Pelo ritto: è un segno di aggressività.
Sbadiglio: può significare noia, ma anche ansietà o depressione, dipende dal contesto in cui si manifesta lo sbadiglio.
Dimenare la coda: la coda che si muove liberamente significa beatitudine, ma se la coda è rigida, allora il cane è nervoso.
Girarsi sulla schiena: potrebbe essere una richiesta di
Leggi tutto: CANE - LINGUAGGIO DEL CORPODa una ricerca eseguita in Giappone presso la Nigata University School of Medicine, pare proprio che certi odori aiutino a perdere peso.
Secondo quello studio, pubblicato su Experimental Biology and Medicine il profumo di pompelmo e limone attiverebbe l’attività del corpo di bruciare grassi e sopprimerebbe la tendenza a riacquistare peso.
Un’altra ricerca, stavolta in Corea, presso il reparto curativo del Wonkwang Health Science College, ha stabilito che massaggi addominali con oli essenziali specifici riducono il grasso addominale nelle donne in post menopausa.
Gli scienziati hanno diviso le partecipanti in due gruppi. Il primo gruppo ha continuato a massaggiare il proprio ventre due volte il giorno per cinque giorni la settimana e per una durata complessiva di sei settimane, utilizzando solo olio essenziale di semi di pompelmo. Il secondo invece ha utilizzato una miscela di oli di cipresso, pompelmo e limone.
Alla fine dell’esperimento, il gruppo che aveva utilizzato la miscela di oli essenziali aveva ottenuto una significativa diminuzione del grasso addominale.
Leggi tutto: FIUTARE CERTI FRUTTI AIUTA A DIMAGRIRENel mondo oggi ne esistono circa settecento milioni.
È un animale in grado di ridiventare selvatico con molta facilità.
Leggi tutto: CAPRELorella mi chiede oggi se i gatti vedono i colori perché la sua Pippa sembra non abbia questa capacità.
Partiamo dalla descrizione della vista felina per arrivare alla curiosità di Lorella.
L’occhio del gatto ha un campo visivo di duecento gradi (gli esseri umani di 180) che, associato all’estrema mobilità della testa, gli permette di controllare ampiamente l’ambiente.
Inoltre, la visione periferica – capacità di vedere ai limiti del proprio campo visivo senza muovere la testa – è di trenta gradi per lato, contro i venti dell’uomo.
Al gatto non riesce molto bene mettere a fuoco oggetti a distanze inferiori ai
due metri e superiori ai sei. La causa è da ricondurre al “tapetum lucidum” uno strato di cellule posto dietro la retina che ha il compito di aumentare la quantità di luce che può essere catturata.
Il tapetum lucidum, le cui cellule contengono tanti cristalli di guanina che riflettono, come un catarifrangente, la luce della notte permettendo al gatto di vedere e facendo assumere ai suoi occhi un aspetto iridescente – riduce però l’acutezza visiva in condizioni di luminosità intensa.
È questo specchietto riflettente situato dietro la retina degli occhi di un gatto che gli permette di vedere sei – otto volte meglio di noi al buio. Allo stesso scopo servono un numero elevato di bastoncelli – fotorecettori nella retina responsabili della visione notturna – e la capacità delle pupille di dilatarsi molto al buio.
E ora veniamo ai colori.
Leggi tutto: LA VISTA NEL GATTOConsiderare gli animali non come creature inferiori da sottomettere, utilizzare, sfruttare o uccidere ma come gli altri abitanti del pianeta Terra, è una buona occasione che ci viene offerta per passare da esseri bruti a esseri umani.
Piero Bottali
Un cane non è quasi umano, e non conosco nessun insulto più grande alla razza canina che descriverla come tale.
John Holmes