Era stata la settimana più calda dell’anno. Tutto ciò che Fadel Jaber voleva era solo un po’ d’acqua per la sua famiglia. Ma egli vive nella Cisgiordania occupata, dove il governo israeliano ha deviato le tubature dell’acqua in modo da rifornire le piscine degli insediamenti ebraici e lasciare senz’acqua le case palestinesi.
Quando le autorità israeliane hanno portato via con la forza Fadel, accusato di aver rubato l’acqua, ovunque si poteva sentire il pianto del figlio Khaled di cinque anni che urlava disperato “baba, baba!”
Questa è la quotidianità per i palestinesi che, sotto il terribile controllo dell’esercito, vivono senza i più basilari diritti umani e che si sono visti sottrarre la terra e l’acqua in favore dei coloni.
Ma ora, dopo anni violenti e senza speranza, sta crescendo un movimento, una resistenza non violenta che vuole le stesse cose che gli israeliani hanno già: libertà, dignità e uno Stato indipendente.
(fonte: Avaaz.org)
Oggi Sara mi chiede perché ho scelto di essere vegana.
Fin dall’infanzia ho amato gli animali, con predilezione per i gatti e, più grandicella, ho spesso rifiutato la carne preferendole il formaggio.
Quando la mia mente è maturata, ho iniziato a provare un senso di disagio verso il dolore di qualsiasi essere vivente.
Ho cercato di aiutare i miei simili secondo le mie possibilità, ho cercato di aiutare gli animali secondo le mie inclinazioni, ho cercato di rispettare le piante e l’ambiente.
Tutto questo mi ha condotto a diventare prima vegetariana e, dopo vari approfondimenti, vegana.
La mia scelta di vita mi ha regalato una certa tranquillità che è sfociata in tolleranza nei confronti dei miei simili.
Quindi, cara Sara, per rispondere alla tua domanda, posso affermare che ho scelto di essere vegana (e non solo nell’alimentazione ma anche nell’abbigliamento) perché non sopporto di vedere o immaginare il dolore che una dieta carnivora provoca. Non sopporto neppure di vedere dei cadaveri nel mio piatto, cadaveri che, per essere profumati, hanno in fin dei conti bisogno di spezie VEGETALI.
Oggi, 10,5 milioni di bambini in Nigeria non andranno a scuola. In effetti, la Nigeria possiede il più alto tasso di popolazione analfabeta del mondo. E l’aumento del livello di violenza è diretto verso i bambini che vogliono andare a scuola.
Nelle ultime settimane, scolari e insegnanti sono stati uccisi con armi da fuoco, bombe e incendi che li hanno bruciati vivi, semplicemente perché volevano frequentare la scuola.
Ogni singolo bambino nigeriano merita di andare a scuola e imparare!
(fonte: A World At School)
Ed ecco il tramonto con le sue lunghe lame d’ombra dopo una giornata comune.
“Se continua così, non è andata male oggi!” penso rilassata.
La luce elettrica inonda la cucina, banco di prova per nuove ricette di antipasti, la mia ultima sfida.
Il telefono si intromette impellente nel flusso dei pensieri.
“Ciao cara,” si propone mio marito, “abbiamo un problema. Sono stato informato che davanti al negozio c’è un gatto ferito. Sembra che stia in un cartone da ormai tre giorni. Le commesse non sono riuscite ad avvicinarlo a causa della sua aggressività. Vuoi telefonare al nostro veterinario perché lo vada a prendere? Poi ci consiglierà lui cosa fare ...”
“Sì, d’accordo. Ma questo che cosa significa? che dopo dobbiamo tenerlo noi?” chiedo ansiosa.
“No, no! Io ho già chiarito che non ci possiamo far carico di tutti i gatti del mondo! Le ragazze sono state molto disponibili: hanno promesso che
Leggi tutto: SAMMY
Nello scorso mese di febbraio, gli avvocati della più grande società agrochimica del mondo, la Monsanto, hanno presentato argomenti alla Corte Suprema che dimostrerebbero il diritto della società stessa di produrre semi ottenuti dai suoi elementi originari geneticamente modificati.
La Corte Suprema dovrà decidere se la Monsanto ha diritto di brevettare una complessa rete di sementi e piante, ma questo evento evoca una domanda molto semplice: può qualsiasi persona o società controllare un prodotto della vita?
(fonte: Los Angeles Times)
Mi scrive oggi Clara che la sua micia Bijou, una splendida gattina bianca, nonostante abbia a disposizione due contenitori di lettiera per le deiezioni, ama spruzzare di urina in alcuni angoli della casa.
Inoltre, durante una breve vacanza di una settimana, Clara ha trovato al rientro la sua gatta che depositava feci in due punti della sala da pranzo.
Per evitare questo tipo di inconvenienti (non sempre comunque risolvibili) occorre:
Il traffico illegale concernente due specie di tartarughe a rischio estinzione del Madagascar ha raggiunto proporzioni epidemiche secondo alcune associazioni (WWF, Wildlife Conservation Society, Durrell Wildlife Conservation Trust, Turtle Survival Alliance, Madagascar Biodiversity Partnership, Turtle Conservancy).
Questi gruppi hanno richiesto alle Autorità competenti di fermare il contrabbando di fauna selvatica prima che alcune specie si estinguano.
Secondo le associazioni summenzionate, più di mille tartarughe sono state confiscate ai trafficanti nei primi tre mesi del 2013. Alla fine di marzo 54 tartarughe avevano già raggiunto la Thailandia prima di essere sequestrate dalle autorità.
Un recente articolo apparso su TRAFFIC afferma che le tartarughe “radiated” sono le più richieste dall’infame mercato di fauna selvatica Chatuchak di Bangkog.
(fonte: Care2)
Quando mangiamo carne, ci nutriamo della sofferenza degli animali che, in tutta la loro vita, non conoscono altro che la più abietta crudeltà: sono allevati in condizioni di estrema sofferenza, poi vengono uccisi con violenza. E chi mangia carne, ingerisce anche quella.
Non è pensabile che un cibo, prodotto della violenza e della tribolazione, possa fare bene alla salute.
(fonte Gene Baur, fondatore di Farm Sanctuary a Watkins Glen nello stato di New York))
Le Nazioni Unite hanno stabilito che allevare bestiame a scopi alimentari genera una quantità di gas serra maggiore di quella prodotta dalla totalità dei veicoli che emettono biossido di carbonio (anidride carbonica).
Di seguito alcune cifre allarmanti.
Il settore zootecnico è responsabile di quasi il 10% delle emissioni di CO2 causate dall’uomo, del 37% delle emissioni di metano (questo gas è circa 23 volte più potente della CO2 come gas serra). Inoltre produce il 65% delle emissioni di protossido d’azoto (296 volte più potente della CO2) e il 64% delle emissioni di ammoniaca causate dall’uomo, un’importante concausa delle piogge acide.
Se il biossido di carbonio è responsabile di circa la metà delle emissioni di gas serra causate dall’uomo sin dall’epoca della rivoluzione industriale, il metano e il protossido di azoto (entrambi rilasciati dai processi digestivi naturali del bestiame) sono responsabili di un terzo.
Leggi tutto: ALLEVAMENTI INTENSIVI
Dal 7 al 23 febbraio 2014 si svolgeranno a Sochi, in Russia, i giochi olimpici invernali.
Una nuova legge firmata da Vladimir Putin il mese scorso, infligge pene e finanche la detenzione per chi si dichiara LGBT (lesbica, gay, bisessuale o transgender) o semplicemente a favore.
La palese violazione dei diritti umani per LGBT russi e loro alleati ha conseguenze tragiche e, inoltre, mina completamente lo spirito dei giochi olimpici.
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) deve prendere una posizione contro questo tipo di violazione dei diritti umani da parte di una nazione che ospita i giochi olimpici, nonostante il governo russo abbia assicurato che le sanzioni non saranno applicate agli stranieri in visita per i giochi.
(fonte: Care2)
La nomina del nuovo Ministro per l’Ambiente e Cambiamento Climatico in Australia, Mark Butler, avviene in un momento critico per il pianeta.
Esiste, infatti, un progetto per dragare il fondo marino proprio nel mezzo della grande barriera corallina per creare una via di transito alle grandi navi esportatrici di carbone.
Il summenzionato Ministro si è sempre dichiarato a favore del futuro della barriera corallina, quindi speriamo che le sue decisioni in merito alle draghe siano di rifiuto totale.
(fonte: Greenpeace Australia Pacifico)
La megattera delfino Indo Pacifico è una rara specie di delfini originaria di Hong Kong e Taiwan.
Questi bellissimi mammiferi nascono grigi per diventare di un rosa brillante in età adulta. Vivono prevalentemente a due/tre chilometri dalle rive. Come gli altri delfini, essi possiedono strutture sociali complesse e comunicano tra di loro per mezzo di fischi.
Questi mammiferi marini unici potrebbero presto scomparire completamente a causa dell’espansione industriale e dell’inquinamento.
L’attività industriale nei pressi delle coste di Hong Kong e Taiwan continua a inquinare l’ambiente dove vivono i delfini; anche il rumore delle navi e delle costruzioni non permette loro di comunicare. Inoltre, i progetti di espansione di Hong Kong che prevedono una terza pista del suo aeroporto, comprometteranno ulteriormente l’ambiente dei delfini.
(Fonte: Care2)