DILIGENZA, NONCURANZA, PIGRIZIA

Ritratti di parole

Pigrizia era una vecchia contessa decaduta.

Abitava in un piccolo appartamento al primo piano di un antico palazzo che era appartenuto alla sua famiglia e che lei aveva dovuto vendere per riuscire a sopravvivere. L’appartamento che occupava era l’unico rimasto di sua proprietà.

Di tanto in tanto sua figlia, Noncuranza, veniva a vivere con lei – in pratica tutte le volte che non sapeva come sbarcare il lunario.

Un paio di volte la settimana Diligenza, la colf di Pigrizia, si occupava delle faccende domestiche.

Pigrizia e Diligenza erano sempre in disaccordo: Pigrizia pretendeva da Diligenza una dose di deferenza che quest’ultima non aveva tempo di mostrare.

Da parte sua Pigrizia non faceva altro che impartire ordini – in maniera anche piuttosto inurbana – che intralciavano ogni volta il lavoro di Diligenza.

Un giorno in cui Pigrizia si era esibita nel massimo della sua malacreanza, Diligenza sbottò: “Senta signora, sono stufa e arcistufa di sentire le sue critiche, fatte anche con malagrazia. Quindi, o lei mi lascia eseguire il mio lavoro in santa pace, o altrimenti se lo fa lei. Scelga.”

“Come ti permetti di parlarmi in questo modo?” replicò Pigrizia. “Sai benissimo che io non sono in grado di eseguire lavori domestici; quindi la questione non si pone. Tu continuerai a fare il tuo lavoro.”

“Non ci siamo capite: io continuerò a lavorare qui solo se lei mi tratterà con educazione, altrimenti il nostro rapporto termina. Ora!”

“Che insolente! Hai sentito Noncuranza com’è trattata tua madre?”

“Sì, sì, ho sentito! Ma in fondo che ti importa se Diligenza non ti fa i salamelecchi,” dichiarò Noncuranza con un’alzata di spalle.

“Eh già. A te non importa nulla di nulla. Con tutta questa storia mi ha preso una spossatezza… e anche un gran mal di testa. Diligenza, smetti le faccende e vai subito in farmacia a prendermi qualcosa per il mal di testa.”

“Non se ne parla proprio. Io finisco il mio lavoro e poi me ne vado a casa. Ci mandi sua figlia in farmacia.”

Noncuranza alzò un sopracciglio e: “Vai a riposare mamma, vedrai che poi ti sentirai meglio. Io devo uscire. Ci vediamo stasera a cena. A proposito, che pensi di preparare per cena?”

“Sono troppo pigra per cucinare. Porta tu qualcosa di pronto da fuori,” ordinò Pigrizia.

“Spero di ricordarmene…” obiettò Noncuranza con noncuranza.

Diligenza scosse la testa, terminò il suo lavoro e se ne andò a casa, dove tutto era diligentemente in ordine.