CONTRO LA VIVISEZIONE
- Categoria: Animali
- Pubblicato: Venerdì, 04 Ottobre 2013 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Per vivisezione si intende qualsiasi tipo di sperimentazione sugli animali, quindi sia interventi chirurgici – spesso senza anestesia – sia inoculazione di sostanze patogene in varie parti del corpo, sia inserimento di elettrodi perlopiù nel cervello e così via, tutto ciò, a detta degli sperimentatori, per trovare rimedi contro malattie umane (sic!).
Ma esiste una pregiudiziale di base alla sperimentazione su animali non umani: essi sono di specie completamente differenti che possiedono centinaia di migliaia di geni diversi dai nostri, che hanno anatomia, fisiologia e meccanismi patogenetici completamente differenti dai nostri.
Quindi, quando si è terminato un esperimento, occorre testare il prodotto sugli umani, prodotto che, molto spesso, non viene commercializzato perché non terapeutico per la nostra specie.
Per dare alcuni esempi delle differenze di reazione tra gli animali e gli umani, elenco alcuni farmaci tossici per noi e innocui per gli animali:
Talidomide – sedativo che, dopo sperimentazioni, fu considerato innocuo per le donne gravide e che fu responsabile della nascita nel mondo di oltre diecimila bambini focomelici.
Lipobay (Cerivastatina) – farmaco utilizzato per combattere l’ipercolesterolemia e ritirato dal commercio per aver provocato la morte di almeno 52 pazienti (in Italia era un farmaco mutuabile!).
Viagra (Sildenafil) – un farmaco utilizzato per risolvere problemi erettili che ha provocato la morte di 522 persone negli USA nei soli primi quattordici mesi di commercializzazione. Senza contare 517 infarti del miocardio, 199 incidenti cerebrovascolari, 271 sincopi/crisi ipotensive e 161 aritmie (Cohen J.S. 2000).
Di seguito invece alcuni farmaci tossici per gli animali e non per noi:
Penicillina – antibiotico che uccide le cavie.
Aspirina – è in grado di provocare malformazioni congenite in tutte le specie non umane.
Tamoxifene – un antitumorale molto noto, causa il cancro del fegato nei ratti.
Oxcarbazepina – un antiepilettico che causa tumore al fegato nei topi e nei ratti dopo due anni di trattamento.
Perché, mi chiedo, sperimentare i farmaci a uso umano su animali se poi, come prescrive la legge in quasi tutto il mondo, occorre farlo obbligatoriamente anche sugli umani prima di commercializzare i farmaci? Semplice, mi rispondo, perché non possiamo fidarci dei dati ottenuti con gli esperimenti sugli animali. E quindi? Fermiamo con ogni mezzo pacifico questa pratica barbara della vivisezione!