SALMONI
- Categoria: Animali
- Pubblicato: Domenica, 29 Luglio 2018 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Il salmone in Italia è sempre più apprezzato. Lo si trova ovunque, non ha un costo esagerato, ha una preparazione semplice e piace a tutti. Intero, a tranci, sfilettato, fresco, congelato o affumicato, l’interesse per questo prodotto riguarda tutte le tipologie di preparazione. Ma da dove viene questo pesce? Molte cose non ci vengono raccontate.
Nulla scalfisce il mercato del salmone che nel 2017 ha registrato un +8% (Europanel). Nei primi mesi del 2018 si è addirittura assistito a una crescita del 24% delle esportazioni di salmone norvegese verso l’Italia (l’anno scorso ne sono arrivate quasi 45mila tonnellate). Il salmone è un prodotto principe di un mercato, quello del pesce nel suo insieme, che nel 2017 ha avuto un incremento generale del 5% nel nostro Paese.
Anche il consumo di pesce procura grandi sofferenze agli animali, miliardi di loro muoiono per soffocamento o vengono eviscerati mentre sono ancora coscienti.
Bisogna inoltre ricordare che il 50% dei pesci consumati proviene da allevamenti. Questo vuol dire vasche o reti dove gli animali vengono stipati per l’ingrasso. È spesso sottovalutata la sofferenza degli animali marini, ma molti studi ormai hanno ribadito e sottolineato che provano dolore. Le condizioni in cui vengono tenuti non sono diverse dalle terribili situazioni che abbiamo rilevato molte volte con le nostre investigazionianzi, avendo ancora meno tutele degli animali terrestri, molte volte sono anche peggiori.
Sono state da poco diffuse più di 300 foto scattate all’interno degli allevamenti di salmone in Scozia che mostrano molto bene di cosa stiamo parlando. Gli ispettori del governo scozzese hanno trovato centinaia di migliaia di pesci morti prima della cattura, con percentuali fino al 19% dello stock prodotto alla settimana. Questo dato rende esplicito il paragone con gli allevamenti terrestri, dove 1 animale su 5 muore prima di essere pronto per la macellazione.
Le autopsie eseguite su 120 campioni durante questa ispezione, hanno registrato esemplari senza occhi, emorragie evidenti, cuori deformi, ingrossamenti, anoressia, necrosi, gravi danni da pidocchi alla testa.
Ma il pesce è davvero un cibo salutare?
La sempre maggiore attenzione dei consumatori per la loro salute e per piatti esotici come il sushi sono sicuramente complici della tendenza del mercato ittico. Il pesce viene infatti spesso indicato come fonte di Omega 3 e come un tipo di carne meno grassa rispetto a quella degli animali terresti, nonostante anch’essa sia fonte di colesterolo.
Bisognerebbe però dire che, per quanto riguarda i pesci allevati, gli omega 3 variano a seconda della loro alimentazione e negli anni si è registrata una progressiva diminuzione a causa del tipo di mangime somministrato.
Ciò che invece non è calato è l’utilizzo di farmaci contro i parassiti, in particolare i già citati pidocchi di mare. Salmoni e trote per esempio devono far fronte a infestazioni dovuti a questi animali, piccoli crostacei che attaccano gli animali presenti negli allevamenti. Questi parassiti sono diventati progressivamente resistenti alla maggior parte dei farmaci e richiedono azioni sempre più pesanti e massicce. La possibilità che residui di queste sostanze rimangano all’interno del pesce che viene mangiato è molto concreta.
Infine, abbiamo già trattato come il pesce in generale, a causa dell’inquinamento delle acque, porti chi lo mangia ad accumulare particelle di materiale plastico e mercurio in dosi considerevoli, con effetti ancora poco noti sull’organismo.
Dopo tutte queste considerazioni, è difficile comprendere perché si continui a mitizzare un prodotto che causa enorme sofferenze agli animali e che non è necessario per la nostra sopravvivenza. Se anche tu sei d’accordo, prova a sostituire il pesce con alimenti a base vegetale.
Fallo per loro, per l’ambiente e per la tua salute.
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