I cavallucci marini si trovano in tutte le acque salate del mondo tranne quelle glaciali. Vivono prevalentemente vicino alle coste, dove trovano appigli cui potersi agganciare con le lunghe code prensili. Sono molto diffusi nelle barriere coralline per lo stesso motivo.

Possono cambiare colore per mimetizzarsi nell’ambiente circostante.

Non avendo denti né stomaco, il cibo passa velocemente al loro interno, obbligando il cavalluccio a mangiare in continuazione.

Non essendo abili nuotatori, possono morire di sfinimento in presenza di forti correnti o agitazione del mare. Per questo motivo preferiscono stare ancorati ad alghe o a coralli.

A loro piace molto nuotare in coppia, avvinti con le code.

I cavallucci marini hanno cerimoniali di corteggiamento complicati, tendono ad accoppiarsi con la luna piena ed emettono suoni musicali quando lo fanno.

A differenza della maggior parte degli altri pesci, i cavallucci marini sono monogami per tutta la vita. Inoltre – caratteristica unica in tutto il mondo animale – è il maschio a partorire i piccoli.

La femmina depone le uova in una speciale sacca che il maschio ha nella zona ventrale accanto all’ano. Il maschio le feconda e le nutre con l’emissione di un liquido apposito fino a sei settimane.

Alla scadenza del periodo, i maschi espellono – con delle contrazioni simili a quelle del parto – dalla tasca incubatrice un liquido torbido in cui ci sono i figli, piccoli cavallucci marini perfettamente formati.

I cavallucci marini sono una delle oltre cento specie uccise “accidentalmente” nell’industria del tonno e durante la pesca a strascico dei gamberetti.

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