Le marmotte falciano l’erba, la fanno essiccare al sole e poi portano il fieno dentro le tane, scavate sottoterra e dotate di stanze, cunicoli e di un paio di uscite di sicurezza. Sono la loro casa per tutto l’anno e diventano indispensabili da novembre a marzo. Ci dormono della grossa in gruppi che possono essere di tre individui, ma anche più, fino a quindici; anzi, più numerosi sono e più è probabile che superino le insidie del freddo.

Il loro è un vero letargo: il cuore rallenta da 130 a 15 battiti al minuto, la temperatura corporea, di norma di 35 gradi C, scende a 3 gradi C, il respiro diventa appena percettibile. Il loro mondo sotterraneo verrà coperto per mesi e mesi dalla neve e da questi ripari le marmotte usciranno solo a primavera, dimagrite e affamate.

(dal libro “Autobiografia della neve di Daniele Zovi)

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