PICCIONI DI CITTA'
- Categoria: Animali
- Pubblicato: Sabato, 03 Maggio 2014 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
I piccioni liberi che nidificano nelle città sono indicati come “torraioli”.
Il torraiolo, essendo ormai fuori dal controllo dell’uomo, va considerato come un animale rinselvatichito e quindi selvatico.
Come tale esso è protetto dall’articolo 2 della legge 11 febbraio 1992, n. 157.
La sua uccisione e cattura sono vietate dagli articoli 3 e 18 della stessa legge.
Il controllo per motivi sanitari o per la tutela del patrimonio storico-artistico può essere deciso solo
dalle Regioni, di norma mediante metodi ecologici, su parere dell’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, ai sensi dell’articolo 19 della legge stessa.
Tuttavia, non è necessario né opportuno limitare la grandezza delle popolazioni di piccioni torraioli.
Infatti, tutte le popolazioni animali possiedono dei meccanismi demografici che tendono a portare la loro grandezza il più vicino possibile a un valore che è denominato “capacità portante”.
Tale valore corrisponde al numero di individui che possono essere sopportati dalle risorse offerte dall’ambiente, soprattutto cibo e spazio in cui vivere.
Se la grandezza della popolazione si trova al di sotto della capacità portante, si avranno un aumento della natalità e una diminuzione della mortalità.
Se però quel valore è temporaneamente superato, si avrà un aumento della mortalità, ma soprattutto una diminuzione della natalità.
Quindi, per avere una popolazione di piccioni autoregolantesi su valori di capacità portante più bassi, occorre agire sulle risorse disponibili.
Lo spazio disponibile in quantità limitata per i piccioni su cui si può influire è quello destinato alla nidificazione. Considerando che i piccioni nidificano in cavità e nicchie degli edifici, si possono chiudere parzialmente tali cavità con una rete metallica, esclusivamente nei mesi invernali.
Riducendo la quantità di siti adatti alla nidificazione, si ridurrà automaticamente il numero di coppie che si riproducono e quindi anche di nuovi nati.
(da un articolo di Carlo Consiglio su Quaderni di Bioetica)