VOLTAIRE ANTIVIVISEZIONISTA
- Categoria: Animali
- Pubblicato: Giovedì, 25 Settembre 2014 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Forse è perché io ti parlo, che tu giudichi ch’io abbia il sentimento, la memoria, delle idee?
Ebbene! Non ti parlerò: tu mi vedrai rincasare con aria afflitta, cercare una carta con inquietudine, aprire l’armadio dove mi ricordo d’averla rinchiusa, trovarla, leggerla con gioia.
E tu ne deduci che io ho provato il sentimento dell’afflizione e quello del piacere, che ho memoria e conoscenza.
Giudica dunque allo stesso modo questo cane, che non trova più il suo padrone, che lo ha cercato in tutte le vie con grida dolorose, che rincasa inquieto e agitato, sale, scende, va di stanza in stanza, trova infine nel suo studio il padrone che egli ama e gli testimonia la propria gioia con la dolcezza del suo mugolio, con i salti e le carezze.
I barbari uomini prendono questo cane che suo vincerli così facilmente nell’amicizia: lo inchiodano su una tavola e lo sezionano vivo per mostrarti le vene mesaraiche.
Tu scopri in lui gli stessi organi di sentimento che sono in te.
Rispondimi, o meccanicista, la natura ha dunque combinato in lui tutte le molle del sentimento affinché egli non senta?
Il cane ha dei nervi per essere impassibile?
(Voltaire – Dizionario filosofico)