CARATTERE DEI MICINI
- Categoria: Mondo felino
- Pubblicato: Mercoledì, 19 Giugno 2019 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Ogni gatto, anche i cuccioli di una stessa cucciolata, presenta un carattere diverso da tutti gli altri. Infatti, qualunque cosa stia accadendo a micio, la sua reazione non è solo dovuta alle circostanze ma anche e soprattutto alla capacità di affrontare la situazione in un certo modo dettato dal carattere. Che presenta due componenti essenziali: quella genetica, ereditata dai genitori, e quella ambientale. Quest’ultima tuttavia dipende molto dalla prima.
Il periodo più importante per lo sviluppo comportamentale ed emotivo di un cucciolo è tra le due e le sette settimane. In questo periodo di socializzazione precoce, un’esposizione continua agli umani (con manipolazioni tenere e affettuose) tenderà a far aumentare la socievolezza di un gattino verso di loro.
Se i piccoli non hanno potuto socializzare durante il periodo sensibile, occorrerà molta pazienza per insegnare loro a farlo da grandi o, peggio ancora, da adulti. Ma, con costanza e pazienza, è certo che i nostri beniamini sapranno accettarci con benevolenza.
Nei cuccioli il gioco con i fratelli è molto importante. Innanzitutto per la socializzazione che risulta più facile, e quindi per limitare la forza fisica.
Mi spiego meglio.
Quando un cucciolo viene allevato dalla madre insieme con i fratelli, è abituato a interagire con loro tramite il gioco. In questo caso, da adulto, sarà più disponibile ad accettare eventuali convivenze con altri gatti.
I gattini che non hanno avuto le stesse esperienze possono ugualmente sviluppare legami, ma il processo risulta molto più lento.
Durante il gioco, i graffi e i morsi dei compagni limitano la loro forza di penetrazione perché vengono restituiti di pari intensità. Anche la madre punisce i piccoli troppo aggressivi nei confronti dei fratelli durante l’attività ludica.
In mancanza della suddetta esperienza, le nostre mani e gambe saranno a rischio perché il cucciolo non avrà avuto l’imput per trattenersi. In questo caso occorrerà fermarlo con un “NO” deciso ma senza toccarlo. Con il tempo il nostro beniamino imparerà (si spera!).