TRAGEDIA IN ECUADOR
- Categoria: Ambiente
- Pubblicato: Sabato, 14 Luglio 2018 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Il colosso petrolifero Chevron ha avvelenato l'Amazzonia ecuadoriana scaricando miliardi di litri di scorie chimiche e rifiuti tossici, distruggendo un intero ecosistema. Anche gli indigeni che popolano la foresta ne hanno fatto le spese, colpiti da malattie e morte.
Adesso però forse si riuscirà a mettere un freno a questo scempio, costringendo Chevron a pagare per i danni inflitti. Il più grande azionista di Chevron, infatti, è il fondo pensionistico Vanguard il cui amministratore Bill McNabb ha già sfidato in passato gli abusi delle grandi aziende.
La battaglia legale delle comunità indigene dell'Ecuador contro Chevron non è affatto una novità, anzi. È una lotta in difesa della foresta Amazzonica che va avanti da 25 anni, diventando il simbolo di quelle in difesa per l'ambiente in tutto il mondo.
Oltre 20 giudici tra Ecuador e Canada, incluse le corti supreme di entrambi i paesi, hannodato ragione alle comunità colpite che chiedono che il gigante del petrolio si assuma le sue responsabilità per i rifiuti tossici scaricati nell'acqua potabile della popolazione.
La speranza di porre fine a questo massacro è tutta nelle mani del fondo pensione Vanguard e del suo direttore. Il fondo detiene una grande quota di azioni di Chevron e in passato McNabb ha già dato prova di sensibilità. È successo quando ha votato contro la dirigenza di ExxonMobile sul cambiamento climatico, o ancora quando ha criticato i salari d'oro dei manager di Viacom. Bill McNabb sostiene infatti che i direttori delle grandi aziende debbano essere “una forza del bene”.