Nonostante nell’Unione Europea sia vietata l’importazione di legno illegale della foresta amazzonica, l’Italia non ha ancora adeguato le leggi a questo obbligo e non applica alcun controllo sulla provenienza del legname.

È fondamentale che il nostro Paese prenda le distanze dallo sfruttamento di una delle foreste più importanti del Pianeta. Si tratta, infatti, di un ecosistema prezioso, il polmone del nostro Pianeta, habitat di un quarto delle specie animali e vegetali conosciute, importante per le persone che ci vivono ma anche per l’aria che tutti noi respiriamo.

Nelle condizioni attuali, sapere se il legname amazzonico

sia legale o meno è quasi impossibile.

In Brasile i controlli sulla produzione sono facilmente aggirabili, di conseguenza viene esportato legno di dubbia provenienza.

In Italia, essendo l’importazione di legno illegale non ancora soggetta a controlli e sanzioni, succede che l’ipè, legno utilizzato ad esempio per bordi piscine, pontili, gazebo e parquet, diventi il simbolo dello sfruttamento dell’Amazzonia cui noi, inconsapevolmente, partecipiamo.

(tratto da un articolo di Greenpeace Italy)

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