DEDALO
- Categoria: Racconti
- Pubblicato: Venerdì, 10 Gennaio 2020 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Dedalo fu un abilissimo artefice ateniese che si diceva di stirpe reale, discendente di Eretteo.
Secondo la leggenda, inventò una serie di strumenti come l’accetta, il livello e le vele delle navi, queste ultime, pare, ancora sconosciute ai Greci.
Era famoso come architetto e scultore e le statue che creava erano fatte con tale arte che si muovevano e parevano vive.
Geloso di Galo (o Talo), un suo nipote e discepolo che aveva inventato la sega, il regolo e il tornio, lo buttò dall’alto di una casa e fu quindi costretto a fuggire da Atene. Si rifugiò allora da Minosse, re di Creta, che lo accolse con grandi onori, ma che fu dal geniale ospite mal ricompensato.
Dedalo, infatti, costruì per la regina Pasifae la famosa giovenca, grazie alla quale la donna riuscì a soddisfare la sua insana passione per un bellissimo toro.
Costruì anche il Labirinto, un edificio pieno di corridoi e di stanze in fondo al quale venne alloggiato il Minotauro, frutto della passione di Pasifae per il toro.
Dedalo offese nuovamente il re, suggerendo ad Arianna, figlia di Minosse, l’espediente del filo per far ritrovare a Teseo la via dell’uscita da quell’intrico di corridoi, dopo che quest’ultimo ebbe ucciso il mostro.
Minosse allora fece rinchiudere Dedalo e il figlio Icaro nel labirinto e il grande artefice vi rimase finché, con il pretesto di aver bisogno di cera e di penne per una sua nuova creazione, non riuscì a fabbricare un paio di ali per sé e per il figlio e a fuggire.
Icaro, che vinto dall’ebbrezza del volo si era avvicinato troppo al Sole facendo così sciogliere la cera con cui le ali erano fissate al dorso, precipitò in mare. Dedalo invece raggiunse Cuma, in Campania, dove eresse un magnifico tempio al dio Apollo, cui consacrò le ali da lui fabbricate. Poi passò in Sicilia dove fu accolto dal re Cocalo e dalle sue figlie con molta benevolenza.
Minosse lo inseguì e chiese a Cocalo di consegnarglielo, ma le principesse, innamorate di Dedalo, uccisero il re di Creta e l’illustre inventore fu di nuovo libero.