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EDIPO

  • Categoria: Racconti
  • Pubblicato: Lunedì, 05 Luglio 2021 00:00
  • Scritto da Maria Grazia Sereni

 

edipo

Edipo era figlio del re di Tebe, Laio, e di Giocasta.

L’oracolo aveva predetto al re che il figlio che gli fosse nato avrebbe ucciso il proprio padre e avrebbe sposato la propria madre

Laio allora ordinò a Giocasta di uccidere il piccolo appena nato, ma la regina non ne ebbe il coraggio e lo affidò a uno dei servi che lo espose sul monte Citerone.. Qui fu trovato da un pastore del re di Corinto, Polibo, e portato a corte. Là venne allevato dalla regina Peribea che non aveva figli. Gli fu dato il nome di Edipo.

Una volta adulto volle consultare l’oracolo il cui responso fu che il giovane non dovesse tornare a casa altrimenti avrebbe ucciso il padre e sposato la madre.

Edipo non conosceva altra casa che quella in cui era stato allevato e, spaventato dalle parole dell’oracolo, non vi fece più ritorno.

Viaggiava un giorno nella Focide quando in un sentiero angusto incontrò Laio che passava con un cocchio. Sorse tra i due una contesa sul diritto di precedenza nel passaggio ed Edipo, senza saperlo, uccise il proprio padre.

Il giovane proseguì il suo viaggio e giunse a Tebe, che liberò dalla sciagura della sfinge. Come premio ottenne da Creonte, che regnava al posto del cognato ucciso, la mano della sorella Giocasta e la sovranità di Tebe.

Edipo sposò ignaro che fosse la madre la bella regina e da quelle nozze nacquero Eteocle, Polinice, Antigone e Ismene. Ma poi la regione fu devastata da una terribile pestilenza e l’oracolo, consultato, rispose che quella sciagura non avrebbe avuto fine finché l’assassino di Laio non fosse stato bandito dalla Beozia.

Edipo allora si impegnò a ricercare il colpevole e, con l’aiuto dell’indovino Tiresia, scoprì la tragica verità.

Per la disperazione di aver commesso così terribile delitto e il turpe incesto, si strappò gli occhi e si allontanò da Tebe, cacciato dai figli che maledisse.

Giocasta a sua volta si impiccò.

Accompagnato e assistito dall’amorevole figlia Antigone, giunse nell’Attica, a Colono, in un bosco sacro alle Erinni e qui morì