ADDIO ALLE FUSA
- Categoria: Racconti
- Pubblicato: Giovedì, 11 Luglio 2024 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
“Hai saputo di Chicco?” mi chiede Peppino appena entro nel suo bar.
“No, che cosa gli è successo?” domando interessato.
“Ieri mattina è stato assalito da due cani proprio nel giardino di casa sua.”
“Che cosa ci facevano i cani nel suo giardino?” domando smarrito.
“È andata così. Quei cani abitano in una casa poco lontana da quella di Chicco. Molto probabilmente sono sfuggiti al controllo dei padroni. Girovagando nei dintorni, hanno trovato il cancello di Chicco aperto, sono entrati e lo avrebbero accoppato se non fosse intervenuto il suo umano che li ha messi in fuga.”
“Ma il poverino non si è accorto di nulla?” mi meraviglio.
“Come no, ma sai che i persiani sono un po’ lenti, e lui in particolare è anche anziano, così non è riuscito a mettersi in salvo su una pianta.”
“E ora come sta? Sai qualcosa?”
“Dice Mappie che sta molto male. Il veterinario che l’ha visitato ha ipotizzato un’emorragia interna. C’è solo da aspettare per vedere quanto sia grave. Se nei prossimi giorni non peggiora, potrebbe anche cavarsela.”
“Vado a trovarlo nel pomeriggio, così vedo se posso essere di aiuto” decido.
La notizia dell’incidente fa il giro del quartiere, e molti amici si recano in visita da Chicco.
Lui sonnecchia su un cuscino e, alle nostre sollecitazioni, neppure apre un occhio.
Ci rendiamo conto che la cosa è proprio grave, quando Mappie gli si avvicina e gli lecca amorevolmente la testa.
Nessuna reazione, anche se tutti sanno quanto lui sia innamorato della sua Mappie.
Trascorre in questo modo una decina di giorni.
La situazione è sempre preoccupante. Tra l’altro il poverino non riesce neppure a mangiare e bere, tanto che la sua mammy è costretta a fargli continue flebo per idratarlo e nutrirlo.
Una settimana dopo, Mappie arriva trafelata al bar di Peppino e ci racconta le ultime novità: “Oggi Chicco si è alzato dal suo giaciglio, è sceso con precauzione e si è diretto verso la ciotola del cibo. Ha mangiato qualche boccone e poi, sfinito, si è abbandonato a terra. Allora è arrivata mammy, l’ha soccorso, l’ha riportato sul divano e l’ha accarezzato dolcemente. Nessun segno di fusa!
Allora mammy, preoccupata, gli chiede: - Ti senti ancora tanto male Chicco? È per questo che non mi fai le fusa?
- No -, risponde il Nostro, - sto un po’ meglio, ma le fusa non mi vengono proprio. Ho paura che tu debba dare l’addio alle mie fusa. Scusa tanto mammy.”
Lei resta smarrita a guardarlo perché, lo sappiamo tutti, gli umani non comprendono il nostro linguaggio.”
(dal libro “La Felina Commedia edito in agosto 2014)