DIRITTI CIVILI IN PERU'
- Categoria: Diritti civili
- Pubblicato: Giovedì, 24 Maggio 2018 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Che notizie tristi!
Uccisa con cinque proiettili in pieno giorno per aver difeso i diritti culturali e ambientali del popolo Shipibo Konibo. Addio a Olivia Arevalo Lomas, insegnante e leader morta in Perù.
Sono sempre più sotto attacco i leader che si battono per le comunità indigene. Centonovantasette è il numero degli attivisti ambientalisti uccisi nel mondo nel 2017 secondo la ong Global Witness in collaborazione con The Guardian.
Uomini e donne massacrati solo per aver combattuto contro le multinazionali e i governi corrotti. Solo qualche giorno fa, vi avevamo parlato di un’altra esecuzione in piena regola, quella di Marielle Franco, nota militante per i diritti umani che durante una delle sue lotte aveva denunciato la polizia militare.
Insegnante e leader Shipibo, Olivia Arevalo Lomas è stata uccisa giovedì 19 aprile a mezzogiorno vicino alla comunità interculturale 'Victoria Gracia ', situato a venti minuti dalla città di Yarinacocha, Ucayali.
Cinque colpi di pistola le hanno trafitto il petto, secondo quanto riferito su facebook dalla Federazione delle comunità native di Ucayali e Affluentes (FECONAU) che insieme ad altre organizzazioni ha condannato l’attacco chiedendo garanzie da parte dello Stato per i leader delle popolazioni indigene, che devono affrontare continue minacce di morte da parte di criminali.
"La nostra riconosciuta sorella shipibo-Konibo Olivia arévalo lomas è stata uccisa con cinque colpi al cuore da sconosciuti", dice la nota. "Facciamo un richiamo nazionale e internazionale affinché lo stato peruviano dia garanzie di sicurezza per gli altri leader indigeni del popolo shipibo konibo che oggi affrontano minacce di morte e persecuzioni".
Anche il ministero della Cultura ha condannato l'omicidio della saggia indigena Olivia Arévalo e ha riferito che darà tutto il sostegno necessario alla comunità Shipibo-Konibo, chiarendo che si è già al lavoro per individuare i responsabili. Ciò che rimane certo è che la situazione degli indigeni dell’Amazzonia è sempre più preoccupante per chi ha come missione quella di difendere terre ancestrali e popoli indigeni e la natura, dal saccheggio incontrollato di risorse.
Dominella Trunfio