FILOSOFI GRECI
- Categoria: Veganesimo
- Pubblicato: Martedì, 17 Maggio 2016 00:00
- Scritto da ADMIN
Di seguito le vite molto sintetiche di alcuni filosofi greci che hanno praticato il vegetarianesimo (o forse il veganesimo).
Se tanti pensatori hanno scelto l’alimentazione vegetariana, dobbiamo sentirci onorati di aver avuto così illustri antenati.
Plutarco di Cheronea nacque nel 45 circa e morì nel 125 circa d.c.
Letterato e filosofo greco soggiornò ad Atene, in Egitto e a Roma e dal 95 ricoprì la carica di sacerdote a Delfi.
Fu seguace delle teorie di Platone.
Nel campo dell’etica, in polemica con lo stoicismo, fu sostenitore del controllo delle passioni e si sforzò di conciliare platonismo e aristotelismo.
Fu anche vegetariano, come si deduce dalla sua opera “Del mangiare carne” in cui sostiene che gli uomini sono malvagi perché uccidono creature buone e mansuete per imbandire la propria tavola.
Pitagora (Samo 570 - Metaponto 490 circa a.c.).
Filosofo e scienziato greco, emigrò in Magna Grecia dove, a Crotone, fondò una scuola o setta (in cui vi erano ammesse anche le donne) i cui adepti erano tenuti al celibato, a una alimentazione vegetariana, alla comunione dei beni e a pratiche di purificazione dl corpo e dell’anima.
Il suo vegetarianesimo sembra sia dovuto anche al fatto che, propugnando il filosofo la metempsicosi (cioè la trasmigrazione dell’anima in un altro corpo anche non umano), sussisteva il pericolo che, nutrendosi di un animale, ci si potesse nutrire di un proprio caro deceduto.
Oltre a ciò Pitagora fu sostenitore di una teoria cosmologica (con la Terra come pianeta e non al centro dell’Universo) cui si riferì Copernico per la sua teoria eliocentrica.
Infine, Pitagora fu un eccellente matematico che favorì l’interpretazione del numero come principio primo della realtà.
Eraclito (550 – 480 a.c. circa)
Filosofo greco antidemocratico. Sosteneva che il logos è l’armonia segreta dei contrari che coincidono con i vari stati della natura.
Eraclito divenne famoso per la sua interpretazione del divenire (tutto scorre = panta rhei) da cui la sua frase “non potrai bagnarti due volte nelle acque dello stesso fiume”.
Disgustato per l’incomprensione dei suoi concittadini, si ritirò in montagna, dove divenne, giocoforza, vegetariano e dove meditava, studiava e scriveva le sue opere che ci sono giunte solo in frammenti.
Empedocle (495 – 430 a.c. circa)
Filosofo greco con fama di mago e taumaturgo.
Empedocle teorizza quattro radici eterne, che più tardi saranno riconosciute come i quattro elementi naturali: fuoco, acqua, aria o etere e terra.
Egli propugna una teoria di evoluzione e trasformazione di tutti gli esseri che sfocia quindi nella metempsicosi (per legge di giustizia, gli esseri scontano i loro delitti attraverso una serie di reincarnazioni che terminano solo dopo essersi purificati secondo regole stabilite dal filosofo. Solo allora gli esseri tornano a dimorare tra gli dei).
Frequentando la scuola pitagorica, Empedocle aderisce completamente alla prescrizione vegetariana ma con un approccio legato oltre che alla metempsicosi anche all’empatia verso gli animali. Una sua frase famosa “Non mettete fine alla macellazione maledetta? Non vedete che con cieca ignoranza dell’anima distruggete voi stessi?” ne è la prova.