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CARENZA DI FERRO

  • Categoria: Veganesimo
  • Pubblicato: Mercoledì, 10 Luglio 2019 00:00
  • Scritto da Maria Grazia Sereni

Esamineremo alcune delle domande più comuni che vengono rivolte ai vegani. Le risposte sono di

AGIREORA,

una Onlus che dalla nascita si impegna a diffondere il veganesimo nelle scuole e nelle piazze con tavoli informativi, volantinaggi ecc.

 

ferro

Ci possono essere carenze di ferro?

Non a causa di una dieta 100% vegetale, perché l'alimentazione vegan è molto ricca di ferro. Questo non significa che una persona vegan non potrà mai essere anemica, ma non avrà maggiori probabilità di essere anemica rispetto a una onnivora.

L'anemia da carenza di ferro è la più comune malattia derivante da carenze che esista al mondo: colpisce il 15% della popolazione mondiale. Tra i vegani non vi è una incidenza maggiore che nel resto della popolazione e spesso proprio il passaggio da un'alimentazione onnivora o latto-ovo-vegetariana a una vegan risolve problemi di anemia evitando il ricorso a integratori.

Occorre poi spiegare che vi sono due tipi di ferro, il ferro "eme" e il ferro "non eme". Il primo viene più facilmente assorbito, per il secondo invece l'assorbimento varia a seconda dei cibi con cui è combinato. Per esempio, viene assorbito molto di più se lo si abbina a cibi ricchi di vitamina C, come per esempio verdure ricche di questa vitamina, o limone spremuto nell'acqua ai pasti, o una spremuta d'arancia subito dopo pranzo. Viceversa viene assorbito di meno se lo si accompagna nello stesso pasto a cibi come latte e latticini, o se si beve tè o caffè subito dopo il pasto.

I vegetali contengono esclusivamente ferro non-eme, mentre le carni sono formate per il 40% da ferro eme e per il restante 60% di ferro non-eme (quindi non è corretto dire che la carne contiene ferro eme e i vegetali non-eme: la maggior parte del ferro della carne è anch'esso non-eme). Non è però necessario utilizzare le combinazioni presentate sopra (vitamina C) per assorbire il ferro dai vegetali: questo va fatto solo nei casi di particolare fabbisogno di ferro, quindi in chi già soffre di anemia o nella donne in gravidanza. Diversamente, con una normale alimentazione 100% vegetale si assume già tutto il ferro necessario. Attuare gli accorgimenti per assorbirne di più quando non serve, fa aumentare i depositi di ferro che sono un fattore di rischio di malattie croniche.

Può invece sorgere il problema di un assorbimento di ferro non adeguato, sia nell'alimentazione onnivora che in quella latto-ovo-vegetariana con consumo quotidiano di latte e latticini, perché i latticini inibiscono l'assorbimento di ferro, mentre con un'alimentazione 100% vegetale questo problema non esiste.