ALBERO GENEALOGICO
- Categoria: Vari
- Pubblicato: Lunedì, 19 Settembre 2016 00:00
- Scritto da ADMIN
Interessanti le implicazioni legate al disegno del proprio albero genealogico. Proviamoci seguendo le indicazioni fornite dal seguente articolo.
L’albero genealogico è utile non solo per scovare informazioni sulle origini, ma anche come strumento di conoscenza interiore. Le radici familiari eserciterebbero infatti una profonda influenza su di noi, in modo spesso inconsapevole. Rappresentano, secondo chi se ne occupa, una sorta di inconscio familiare che ci condiziona nel bene e nel male. Un passato a volte scomodo, altre volte benefico data la diversa natura delle esperienze vissute dai parenti e le inevitabili differenze caratteriali. La teoria è sicuramente valida purché ci sia equilibrio. Perché se è vero che la famiglia ci condiziona, è altrettanto vero che non tutti i nostri problemi/freni/limiti dipendono da essa.
Ma come fare per prendere consapevolezza delle proprie origini? I metodi sono diversi, a partire dalle famose costellazioni familiari, che si rivelano utilissime per individuare eventuali traumi passati, sebbene non lavorino direttamente con l’albero. A quanto pare anche la pratica di disegnare l’Albero genealogico si rivelerebbe utilissima per permettere alle energie bloccate di uscire allo scoperto. Attraverso il disegno infatti consentiamo loro di prendere vita e trasformandole, possiamo avviare a nostra volta una metamorfosi interiore, guarendo anche la famiglia coinvolta. A quanto pare basterebbe disegnare poche generazioni, anche solo quelle conosciute, e osservarle prestando attenzione ai diversi particolari: forma delle radici, chioma, presenza o assenza di frutti e fiori, forma e dimensioni del tronco, posizione degli antenati e dei discendenti, nostra collocazione.
Se le costellazioni familiari classiche ci permettono di scoprire i traumi/blocchi di origine familiare che ostacolano il nostro cammino, quelle evolutive ci connettono con l’anima del nostro Albero genealogico. Questo ci permette di considerare anche gli aspetti positivi, a partire dai discendenti pionieri, quelli che decidono di rompere gli schemi e trasformarli. Inoltre attraverso lo studio complessivo dell’albero, è più semplice capire qual è la propria posizione all’interno dello stesso e persino il proprio compito. Se nelle costellazioni classiche i protagonisti sono i vari personaggi della famiglia, nelle costellazioni evolutive anche l’albero diventa protagonista.
Sull’importanza dell’albero genealogico si sono soffermati numerosi studiosi, pensiamo per esempio al famoso Alejandro Jodorowsky, secondo il quale la psicogenealogia – studio del nostro albero genealogico – è di fondamentale importanza. Anche Marianne Costa, esperta di Tarocchi e Metagenealogia, ha indagato a fondo l’argomento, convinta che studiare l’albero genealogico sia importantissimo per scoprire tabù, segreti, silenzi che ci condizionano in modo inconscio e che hanno radici proprio nella storia familiare. I conflitti irrisolti che ci riguardano dipenderebbero spesso da problemi irrisolti in famiglia, che continuano a ripresentarsi di generazione in generazione, finché qualcuno non ne prende consapevolezza e come un eroe rompe lo schema, guarendo per sempre le ferite. In realtà questo processo di consapevolezza non si pone lo scopo di allontanarci dalle origini bensì di renderle alleate. Esattamente come accade con le parti di noi stessi scomode, quelle caratteristiche che ci appartengono ma che non siamo disposti a riconoscere. Esse non vanno eliminate ma integrate in noi stessi, ovvero necessitano di essere riconosciute per potersi trasformare in amiche.
Secondo Jodorowky e Marianne Costa, le 3 generazioni che ci precedono sono quelle che agiscono maggiormente su di noi. Ovviamente non è automatico ricostruire tutte le dinamiche e individuare i blocchi perché spesso subentrano meccanismi di difesa e resistenza, dovuti a varie ragioni, per esempio paura di non essere più amati, paura di lasciare il vecchio per qualcosa di sconosciuto. La prima cosa da fare, secondo Marienne, consiste nell’individuare la trappola dell’albero, ovvero ciò che l’albero proibisce di fare. Pensiamo per esempio a una famiglia molto ambiziosa che non contempla minimamente l’idea di una vita oziosa o “banale”. L’ambizione, che si sedimenta nell’inconscio familiare (una sorta di inconscio collettivo confinato) blocca la possibilità di vivere secondo i propri desideri.
Le costellazioni psicogenealogiche si basano sul disegno dell’albero psicogenealogico, in cui vanno riportati tutti i parenti di cui si ha conoscenza, oltre a se stessi, con rispettivi dati anagrafici, date significative, eventuali traumi, caratteristiche e altri eventi importanti. Le donne vengono inserite in cerchi, gli uomini in quadrati. Un aspetto molto importante è rappresentato dagli eventi/scenari che si ripetono più spesso di generazione in generazione. Può essere il caso di divorzi, rapporti di sottomissione della donna all’uomo, ambizioni professionali di un certo tipo. Analizzando l’albero nel complesso è possibile individuare eventuali blocchi che si ripetono e prenderne consapevolezza. Dopodiché si passa alla pratica eseguendo alcuni atti simbolici che aiutano a sistemare i vari membri della famiglia al posto giusto. Ovviamente questa è una spiegazione riduttiva del metodo ma rende l’idea di come funziona. Personalmente credo sia importante prendere consapevolezza delle proprie origini e del proprio albero genealogico ma al tempo stesso focalizzarsi troppo sul passato, sia esso individuale o familiare, è un’arma a doppio taglio.
Come in tutte le cose ci vuole equilibrio e pertanto va benissimo scavare nell’inconscio familiare per individuare eventuali blocchi che si ripetono, ma tenendo presente che siamo pur sempre individui diversi e che non tutti i nostri problemi sono attribuibili alla famiglia d’origine.
Laura De Rosa