LA SECONDA NASCITA DI HOMO SAPIENS
- Categoria: Vari
- Pubblicato: Venerdì, 14 Marzo 2014 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Noi esseri umani siamo parte integrante del grande albero della vita che unisce tutti i viventi sul pianeta Terra.
La nostra specie condivide con un’ampia cerchia di organismi le strutture fondamentali del corpo, gli organi, i tessuti, le cellule, il DNA.
Nonostante ciò noi siamo diversi.
Non è un segreto che qualcosa ci renda profondamente diversi da tutti gli altri organismi, compresi quelli che ci sono più vicini sul grande albero della vita.
Ovviamente possediamo un numero notevole di peculiarità fisiche che ci rendono piuttosto insoliti, la maggior parte delle quali sono legate
al nostro modo davvero curioso di camminare eretti su due gambe.
La cosa che però ci fa personalmente sentire tanto diversi, anche rispetto agli scimpanzé, i nostri parenti più stretti oggi, è di certo lo strano modo che abbiamo di elaborare l’informazione con il cervello.
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Esiste pertanto una netta discontinuità, un profondo abisso qualitativo, tra il modo in cui gli altri organismi gestiscono l’informazione e il modo in cui lo facciamo noi.
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Dalla topografia del nostro albero filogenetico possiamo dedurre che l’origine delle facoltà cognitive umane debba essere cercata in una o più eventi evolutivi e non tanto in un processo di graduale raffinamento che ha origine nel più remoto passato.
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La prima innovazione tecnologica risale a un milione e mezzo di anni fa circa, quando in Africa sono diventati comuni attrezzi bifacciali.
Accuratamente scolpiti sulle due facce fino a ottenere una caratteristica forma a foglia, questi utensili litici rappresentano un balzo cognitivo perché costituiscono la realizzazione in pietra di un modello che doveva esistere nella mente del produttore prima che cominciasse a scheggiare.
(da un articolo di Ian Tattersall “La seconda nascita di Homo Sapiens”)