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CICATRICI

  • Categoria: Salute
  • Pubblicato: Mercoledì, 24 Maggio 2017 00:00
  • Scritto da Maria Grazia Sereni

Fino a poco fa, una cicatrice era qualcosa di naturale dopo un’operazione o una ferita. E invece c’è molto di più da sapere, e lo scopriamo leggendo il seguente articolo.

 

cicatrici

Le cicatrici sono un tessuto fibroso che si forma per riparare una lesione (patologica o traumatica), ed è dovuta alla proliferazione del derma e dell’epidermide. Tutti, chi più chi meno, abbiamo una cicatrice sul nostro corpo dovuta a ferite accidentali o a interventi, ma queste cicatrici, una volta formatesi, non implicano necessariamente una guarigione, anzi a volte le ferite ricordano qualcosa di spiacevole, un evento traumatico che difficilmente riesce a guarire da solo.

Ci sono ferite che lasciano segni che vanno ben oltre la semplice guarigione fisica, ci sono “marchi” sulla pelle che hanno bisogno di un recupero psichico, emozionale, sociale, relazionale e spirituale.

Il significato più profondo di ogni cicatrice può essere occasione di crescita personale, perché guarire significa anche trasformarsi e rinnovarsi.

Ad affrontare il problema è l’osteopata David Kanner, diplomato all’I.S.O (Aix en Provence) in osteopatia, ideatore del trattamento di Armonizzazione Globale delle Cicatrici, specializzato in embriocinesi e terapie d’accompagnamento, ha collaborato con il servizio di maternità dell’ospedale di Madagascar ed è intervenuto in qualità di osteopata nel reparto di neonatologia dell’ospedale nord di Marsiglia.

Egli descrive una cicatrice come un’impronta fisica ed emozionale:

“Una cicatrice lascia un’impronta fisica, emozionale ed energetica. Dal punto di vista fisico le aderenze più o meno profonde comportano limitazioni dei movimenti tissutali, viscerali e articolari. Dal punto vista emozionale, la cicatrice mantiene memoria dell’evento traumatico, del vissuto chirurgico e della cicatrizzazione. Dal punto di vista energetico, si può affermare che si creino delle porte di fuga tra l’interno e l’esterno del corpo. La cicatrice non trattata porta a una fragilità, una affaticabilità e a un disequilibrio energetico, cose che possono causare patologie negli anni seguenti. Le cicatrici, inoltre, possono bloccare la meccanica cranio-sacrale, favorire un dolore articolare, un disturbo viscerale, un blocco emozionale”.

 

Quindi possiamo dire che ogni cicatrice porta con una sorta di diario traumatico degli eventi che l’hanno generata. Un diario è strettamente personale, delicato e sensibile che mette a nudo alcune fragilità e così fanno le cicatrici, si piazzano lì sul corpo e si isolano dal resto, dal cervello e dal sistema nervoso, e hanno una memoria propria; non a caso le cicatrici possono risultare sensibili al tatto, possono bruciare o addirittura non trasmettere nessuna emozione come se fosse una parte morta del corpo.

Il trattamento di Armonizzazione Globale delle Cicatrici, la tecnica che il dottor Kanner ha a sua volta imparato dal Dr. Philippe Mahè, è molto importante soprattutto per un tipo di cicatrice che riguarda le donne, quella dovuta al parto. Possono essere le cicatrici del parto cesareo o quelle dell’episiotomia, ma in ogni caso sono quelle che maggiormente han bisogno di essere curate.

 

La disarmonia che si può creare nella relazione iniziale tra mamma e bambino è dovuta allo “strappo” innaturale che avviene durante il parto cesareo, inoltre la relazione della donna con il suo corpo è intaccata da una zona più o meno sensibile intorno alla cicatrice. Talvolta la donna non vuole essere toccata in quella zona. Che è normalmente una zona di piacere e di eccitazione diventata insensibile o intoccabile; la sessualità può cambiare.

Invece l’episiotomia taglia la donna in una delle sue parti intime più profonde, una cicatrice sul perineo può intaccare l’autostima sia come donna che come madre.

Il trattamento di Armonizzazione Globale delle Cicatrici comprende il ringraziamento, il rilassamento, la liberazione emozionale e la dispersione energetica, è una liberazione per camminare verso il futuro per la donna e la sua discendenza; questa tecnica di riconciliazione con il corpo è composta da tre tappe fondamentali:

  1. La prima tappa della riconciliazione è il ringraziamento. Ringraziare la cicatrice è importante perché è grazie a lei che il bambino è nato e la mamma è sopravvissuta. Ringraziare libera molta energia repressa e negativa, mettersi in stato di gratitudine di fronte a un evento che potremmo aver percepito come negativo, libera molta energia.
  2. La seconda tappa è il rilassamento: la liberazione emozionale e la dispersione energetica.
  3. La terza tappa è l’informazione positiva.

Valeria Bonora