ASHWAGANDHA
- Categoria: Alimentazione
- Pubblicato: Sabato, 30 Maggio 2015 00:00
- Scritto da ADMIN
La withania somnifera, altrimenti conosciuta come Ashwagandha, è un arbusto sempreverde che raggiunge un metro e mezzo di altezza i cui fiori verdognoli lasciano il posto a drupe rossastre.
Questo arbusto appartiene alla famiglia delle solanacee ed è tipico delle regioni africane, indiane e medio orientali.
La sua radice è usata per aumentare la vitalità, soprattutto dopo malattie debilitanti, per controllare i dolori artritici e per regolare la glicemia.
Si sono notati effetti positivi sui sistemi endocrino, cardiovascolare e nervoso centrale.
Aiuta inoltre a ridurre lo stress, l’ansia, l’insonnia e il colesterolo. Sembra che curi anche l’impotenza e l’infertilità maschili.
Componenti principali sono:
lattoni steroidei, sitoindosidi, withaferina, withaferinile, colina, alcaloidi aminoacidi, sostanze ad azione antibatterica. Nelle foglie è stata trovata una minor concentrazione del fitocomplesso. Di recente sono stati isolati anche 18 acidi grassi, beta-sitosteroli, e polifenoli .
Secondo la medicina Ayurvedica, che ne utilizza radici e foglie da 2500 anni, la ashwagandha è adattogena, aiuta cioè il corpo e la mente ad adattarsi allo stress, rilassando i nervi, inducendo la calma, aumentando la resistenza alle malattie e quindi la salute.
Indicazioni: da utilizzare nei casi di ansietà e in altri disturbi psicologici; l’uso in estratto porta a un significativo aumento dei globuli bianchi e delle piastrine ed anche della concentrazione di emoglobina. È risultata utile anche nella cura dell’artrite reumatoide e recenti ricerche ne stanno mettendo in luce le proprietà antitumorali che paiono legate soprattutto alla withaferina A . Nella pianta si è trovato anche un withanolide con una struttura simile a quella di un glicoside cardiaco e questo fa supporre che possieda anche effetti cardiovascolari.
Controindicazioni: la medicina Ayurvedica ne raccomanda l’uso abbinato ad altre erbe, tipo la Liquirizia, per bilanciare i possibili effetti collaterali sul cuore. È generalmente assunta in capsule. La letteratura e gli studi farmacologici concordano sull'assenza di tossicità e non sono riportate controindicazioni significative. Tuttavia, la famiglia botanica di appartenenza e il profilo fitochimico impone attenzione: non somministrare in gravidanza e allattamento. In positivo, il suo uso previene le lesioni gastriche dall'assunzione di aspirina.