Nella cavità rinofaringea e nell’intestino tenue si trovano le cosiddette cellule M. Sono collocate all’interno della mucosa intestinale in piccole protuberanze fra le cellule deputate all’assorbimento delle sostanze nutritive, dette enterociti. Mentre questi ultimi sono dotati di un orletto a spazzola che ne aumenta fortemente la superficie per ottenere il massimo contatto con il chimo, la superficie superiore della cellula M è più liscia. Inoltre ospita proteine a forma di piccola ancora che le permettono di leggere la superficie dei batteri o le particelle di cibo. In una certa misura – non si sa quale, né quando e perché – la cellula M cattura i batteri o le macromolecole: a volte si tratta di componenti dei cibi, ed è capitato di rinvenirvi anche pigmenti provenienti da tatuaggi.

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