Negli esseri umani la fase della dipendenza è lunga. Dobbiamo costruire cervelli grandi e intricati e assimilare una realtà complessa – una babele di abitudini e conoscenze cognitive – un processo che può compiersi nel migliore dei modi grazie alla velocità e alla natura accettante e fiduciosa del cervello infantile. Inoltre, fino ai vent’anni e oltre, il nostro cervello deve ancora completare persino la propria struttura di base: l’isolamento elettrico, la mielina che dà alla materia bianca il suo candore, che guida le vie di comunicazione elettrica attraverso tutto l’organo. In quanto primati, e in quanto esseri umani, manteniamo esposta la nostra pelle – cutanea o neurale, confini o cervello – lasciamo che sia disponibile, per essere usata o abusata, più a lungo che possiamo.

(dal libro “Proiezioni” di Karl Deisseroth)

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