AFFEZIOI RESPIRATORIE
- Categoria: Mondo felino
- Pubblicato: Mercoledì, 01 Maggio 2019 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Le patologie dell’apparato respiratorio sono causate da tre virus e da un agente batterico del genere Chlamydia.
Nessuno di questi germi sopravvive per più di 48 ore fuori dall’organismo, eccetto i calicivirus che possono sopravvivere per un massimo di 10 giorni. Ne risulta che queste malattie non vengono tipicamente trasmesse tramite semplice contatto con il virus presente nell’ambiente, ma piuttosto vengono passate direttamente da gatto a gatto.
I segni clinici sono simili a quelli del comune raffreddore umano e includono febbre seguita rapidamente da congiuntivite e lacrimazione, starnutazione e a volte scolo nasale e tosse.
Alcuni sintomi indicano agenti specifici, ma non è raro che multiple infezioni si verifichino nello stesso tratto.
Esaminiamo ora in dettaglio le specifiche malattie.
La rinotracheite felina virale è causata dall’herpesvirus felino di tipo I. I sintomi includono starnutazione parossistica, scolo nasale, lacrimazione con ulcerazioni cornee e lesioni sulla lingua.
I sintomi della calicivirosi felina variano a seconda del particolare ceppo responsabile della malattia e dello stato del sistema immunitario del gatto infetto. Nei casi più leggeri i sintomi sono limitati a ulcerazioni sulla lingua, sul palato, sulle labbra e nel setto nasale. In questi casi il gatto rifiuta il cibo. Nei casi più gravi l’insorgenza di polmonite può portare alla morte.
L’infezione da reovirus ha come unico sintomo la congiuntivite e le complicazioni sono rare.
La Chlamydia psittaci è l’agente causale della clamidiosi felina. I primi segni di infezione sono congiuntivite e chemosi (edema della congiuntiva oculare) che interessano solo un occhio per poi trasmettersi all’altro. Questi sintomi a volte scompaiono senza trattamento.
È necessario prestare molta attenzione al manifestarsi di queste malattie perché le vie respiratorie del gatto sono bloccate. Micio, non potendo sentire l’odore del cibo, non mangia volontariamente e non esegue la pulizia personale. È assolutamente necessario nutrire l’animale eventualmente a forza con cibi umidi e minestrine o formule nutritive liquide specialmente formulate a seconda del parere del veterinario.