GATTI E BEBE'
- Categoria: Mondo felino
- Pubblicato: Domenica, 19 Ottobre 2014 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Mi scrive oggi Carla che la sua gatta, Cina, non ha accettato bene Nicola, nato da pochi giorni.
Al ritorno dall’ospedale, infatti, Cina ha annusato per bene il bimbo e se ne è andata a bocca semi aperta, soffiando indispettita.
Nei giorni seguenti poi, i vocalizzi della gatta sono andati aumentando.
Ora Carla mi informa che sta pensando di liberarsi della micia.
Inorridisco!
Carla avrebbe dovuto preparare Cina al nuovo arrivo, comunicandole l’avvenimento con toni pacati e rassicuranti. Gli stessi che avrebbe dovuto tenere nel presentarle Nicola.
Avrebbe dovuto (ma questo può ancora farlo) allattare il bambino accarezzando la gatta, dividere il suo affetto tra entrambi i suoi “piccoli”, di modo che Cina non si senta esclusa, ora che non è più figlia unica.
Dovrà intensificare le coccole a Cina e, soprattutto, sempre quando Nicola è presente, di modo che la micia associ la presenza del piccolo alle coccole che riceve.
Consiglio anche un riposino pomeridiano a tre sul letto matrimoniale (le mani sono due, come due le creature che hanno bisogno del suo affetto).
I gatti sono esseri molto sensibili ma anche molto ragionevoli se li si rassicura del nostro costante affetto.
Ho avuto anch’io molti problemi ogni volta che mi è capitato di inserire un nuovo gatto nella mia comunità, ma con pazienza, fantasia e buona volontà, si trova sempre una soluzione.
Spero tanto che Carla risolva il suo problema e non pensi più a un’azione tanto crudele come l’abbandono.