BIOMASSA
- Categoria: Ambiente
- Pubblicato: Domenica, 08 Dicembre 2013 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Secondo la Direttiva Europea 2009/28/CE, si intende per biomassa: “la frazione biodegradabile dei prodotti, rifiuti e residui di origine biologica provenienti dall’agricoltura (comprendente sostanze vegetali e animali), dalla silvicoltura e dalle industrie connesse, comprese la pesca e l’acquacoltura, nonché la parte biodegradabile dei rifiuti industriali e urbani”.
La biomassa è composta principalmente da organismi vivi o morti che a loro volta sono costituiti da vari composti, di cui i principali sono:
carboidrati
grassi
proteine
I biocombustibili, come l’etanolo e il biodiesel, derivano dalla biomassa, e la loro produzione a livello globale negli ultimi anni è costantemente cresciuta.
Pur essendo una fonte di energia più pulita rispetto ai combustibili fossili, la sostenibilità dei biocombustibili è molto discussa, essenzialmente per le seguenti ragioni:
emissioni generate nell’intero arco della produzione – dalla coltivazione alla raccolta, dal trasporto fino alla lavorazione della biomassa per la produzione di energia, molto dispendiosa dal punto di vista idrico ed energetico;
conflitti che la coltivazione dei biocombustibili genera nell’uso del suolo, sottraendo terra alle foreste e all’agricoltura che viene impiegata per alimentare le macchine e non le popolazioni;
innalzamento del prezzo delle materie prime, soprattutto nei Paesi del Terzo Mondo;
biodiversità è ridotta, l’erosione del suolo viene aumentata e il rischio di insetti e batteri che distruggano le coltivazioni sono le conseguenze delle monocolture protratte nel tempo.
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