Un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali (ESP) dell’Università degli Studi di Milano ha portato a termine uno studio durante il quale sono stati analizzati 40 anni di immagini e dati registrati dai satelliti sulle condizioni dei ghiacciai dell’Ortles-Cevedale nel parco nazionale dello Stelvio. Il risultato è stata una sempre maggiore fragilità dei suddetti ghiacciai dovuta a un annerimento crescente degli stessi che causa una diminuzione dell’albedo (la capacità del ghiaccio e della neve di riflettere la luce solare). Tale annerimento pare sia dovuto al crollo delle pareti che circondano i ghiacciai, come pure delle polveri trasportate attraverso l’atmosfera e di provenienza prevalentemente antropica (particolato fine, black carbon generato dalle attività industriali della Pianura Padana e dagli incendi boschivi).

La conseguenza ultima è una continua e sempre più importante fusione del ghiaccio.

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