Tanto tempo fa le lucciole erano piccoli insetti neri che uscivano dalle loro tane solo d giorno.

Una notte una lucciola volle aiutare una libellula ferita che non riusciva più a tornare a casa. Se la caricò sulle spalle e faticosamente riuscì a compiere la sua missione, facilitata dalla luce della Luna che splendeva sovrana nel cielo.

Sistemata l’amica libellula, la lucciola riprese la via di casa per raggiungere le sue compagne, ma, di lì a poco, la Luna fu oscurata da un gruppo di nuvole dispettose.

La nostra povera amica in quel buio non riusciva più a orientarsi e, a un certo punto, sentì il chiacchiericcio incessante dell’acqua di un ruscello che scorreva lì vicino.

Nella mente della lucciola si formò l’immagine ruscello = rane, e il suo cuore prese a battere all’impazzata.

Girava e girava la poverina con il terrore di finire proprio nella capiente bocca di una rana di cui sentiva il gracidare sempre più vicino.

E poi avvenne: le nuvole se ne andarono e la Luna tornò a riversare sulla Terra il proprio bagliore.

La lucciola si allontanò di corsa dal pericolo e riprese la strada di casa, mentre la Luna, impietosita dalla poverina, decise di donare a tutte le lucciole un po’ della sua luce affinché, quando uscivano di notte, non perdessero mai più la strada di casa.

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