Esistono due progetti per ottenere tessuti dagli scarti alimentari.

Il primo, italiano, si chiama Orange fiber. Con questo metodo si utilizzano gli scarti delle arance per fabbricare tessuti “salutari”. Salutari perché le vitamine restano imprigionate nelle fibre e vengono rilasciate a poco a poco sulla pelle.

Il secondo, olandese, si chiama Fruit Leather Rotterdam.

È più giovane e si avvale di frutta e verdura scartata ogni giorno dopo la chiusura del grande mercato all’aperto di Rotterdam per fabbricare una pelle del tutto naturale, resistente e malleabile. Con questa si possono fabbricare borse, accessori, mobili e, in futuro, anche abbigliamento.

Entrambi questi progetti sono nati per contribuire allo smaltimento dei rifiuti organici che sono in continuo aumento.

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