La nostra mano è uno strumento con 48 parti in movimento, 37 ossa e 21 muscoli. È diversa dalla mano di uno scimpanzè, ma le differenze non sono enormi. Una di queste è la nostra capacità di ruotare il pollice in opposizione al palmo, che consente alla mano di avvolgersi intorno a un oggetto.

Un’altra è la lunghezza del pollice rispetto alle altre dita che rende possibile la presa di precisione a pinza tra la punta del pollice e quella di qualsiasi altro dito. Un’altra ancora è che le nostre falangi distali – le ossa in cima alle dita – sono più larghe, rendendo più facile afferrare un oggetto.

Queste e altre differenze meno evidenti hanno dato alla nostra mano la destrezza necessaria ai chirurghi per rimuovere un tumore, al tornitore per manovrare il tornio, all’orologiaio per assemblare orologi complessi, ai falegnami per creare mobili sofisticati e ai violinisti per eseguire un assolo.

(dal libro “Le belle addormentate” di Andreas Wagner)

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