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CANE - LINGUAGGIO DEL CORPO

  • Categoria: Animali
  • Pubblicato: Venerdì, 24 Gennaio 2014 00:00
  • Scritto da Maria Grazia Sereni

cane linguaggio

Il linguaggio del corpo di un cane può significare varie cose in contesti differenti.

Di seguito alcuni segnali tipici del linguaggio canino:

Occhi spalancati: il cane è in uno stato di disagio o di timore, e voi dovete aiutarlo a uscire da quella situazione al più presto.

Orecchie tirate indietro: è un segno di nervosismo.

Pelo ritto: è un segno di aggressività.

Sbadiglio: può significare noia, ma anche ansietà o depressione, dipende dal contesto in cui si manifesta lo sbadiglio.

Dimenare la coda: la coda che si muove liberamente significa beatitudine, ma se la coda è rigida, allora il cane è nervoso.

Girarsi sulla schiena: potrebbe essere una richiesta di

coccole sulla pancia perché il cane è felice, oppure un segno di nervosismo che il nostro pet vuole superare con qualche coccola. In generale, se il corpo del cane risulta rigido, è più facile che si tratti di nervosismo piuttosto che di felicità.

Sollevare una zampa anteriore: il vostro beniamino vi sta comunicando di essere incerto, di non sapere che cosa fare.

Contatto oculare: in molti casi è un linguaggio aggressivo. Tuttavia, se il cane è in una situazione nuova o strana, guarderà spesso al suo proprietario – il cane “alpha” o capobranco – per sapere come reagire.

Denti scoperti: associato ad altri segni di nervosismo, sta a significare un comportamento aggressivo. A volte può capitare che indichi invece socievolezza, a volte anche un “sorriso”, quando gli altri segnali sono rilassanti.

Mancanza di contatto oculare: se un cane rifiuta di osservare qualcosa, è probabile che ne sia spaventato.

Seduto: se non gli avete chiesto di sedere e lui si siede in fretta, potrebbe essere nervoso, specialmente se trema o mostra altri segni di nervosismo come sollevare una zampa o sgranare gli occhi.

Tremare: potrebbe sentire freddo, altrimenti è spaventato, come durante un temporale o quando ci sono i fuochi d’artificio. La stessa cosa succede quando il nostro beniamino si trova nella sala d’aspetto del veterinario.