LA VISTA NEL GATTO
- Categoria: Mondo felino
- Pubblicato: Martedì, 21 Gennaio 2014 00:00
- Scritto da Maria Grazia Sereni
Lorella mi chiede oggi se i gatti vedono i colori perché la sua Pippa sembra non abbia questa capacità.
Partiamo dalla descrizione della vista felina per arrivare alla curiosità di Lorella.
L’occhio del gatto ha un campo visivo di duecento gradi (gli esseri umani di 180) che, associato all’estrema mobilità della testa, gli permette di controllare ampiamente l’ambiente.
Inoltre, la visione periferica – capacità di vedere ai limiti del proprio campo visivo senza muovere la testa – è di trenta gradi per lato, contro i venti dell’uomo.
Al gatto non riesce molto bene mettere a fuoco oggetti a distanze inferiori ai
due metri e superiori ai sei. La causa è da ricondurre al “tapetum lucidum” uno strato di cellule posto dietro la retina che ha il compito di aumentare la quantità di luce che può essere catturata.
Il tapetum lucidum, le cui cellule contengono tanti cristalli di guanina che riflettono, come un catarifrangente, la luce della notte permettendo al gatto di vedere e facendo assumere ai suoi occhi un aspetto iridescente – riduce però l’acutezza visiva in condizioni di luminosità intensa.
È questo specchietto riflettente situato dietro la retina degli occhi di un gatto che gli permette di vedere sei – otto volte meglio di noi al buio. Allo stesso scopo servono un numero elevato di bastoncelli – fotorecettori nella retina responsabili della visione notturna – e la capacità delle pupille di dilatarsi molto al buio.
E ora veniamo ai colori.
Il gatto ha poca se non nulla sensibilità al rosso, all’arancione e al marrone che percepisce come grigi. Distingue invece blu, verde, giallo e violetto.
La percezione umana dei colori è molto più definita grazie ai coni – fotorecettori responsabili della visione dei colori – in elevata concentrazione nella fovea – la regione centrale della retina.
Il gatto non ha la fovea ma un’area centrale della retina che contiene una grande quantità di bastoncelli grazie ai quali identifica più velocemente oggetti in movimento – le prede.