Attualmente esiste una richiesta via via crescente di fibre naturali per la cui produzione non siano state impiegate sostanze chimiche che danneggino l’ambiente e la pelle con cui vengono in contatto.

Tra queste la fibra di bambù è un’ottima alternativa al cotone e alla canapa.

Infatti, i tessuti fabbricati con la fibra di bambù, molto leggeri e traspiranti, sono più resistenti del cotone, possiedono proprietà anti-microbiche e anti-batteriche, sono in grado di assorbire l’umidità del corpo, mantenendo la temperatura corporea a un giusto livello e proteggono dai raggi ultravioletti.

Inoltre, la coltivazione del bambù avviene senza spreco di risorse: non necessita di pesticidi o concimi e cresce con facilità in qualsiasi condizione.

La pianta di bambù assorbe anche molta più anidride carbonica delle altre piante ed emette molto più ossigeno.

L’importante è che sia coltivata biologicamente, senza l’utilizzo di sostanze chimiche che potrebbero, a contatto con la pelle, provocare irritazioni o allergie.

Oltre che nell’abbigliamento, la fibra di bambù è utilizzata anche per mobili, pareti di case, calzature, biancheria e suppellettili.

La fibra di bambù è utilizzata anche per fabbricare materassi, cuscini e guanciali che scongiurano la presenza di acari e batteri, emanano ioni negativi mitigando l’inquinamento elettromagnetico prodotto dagli elettrodomestici di casa.

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