Gli organismi viventi hanno la tendenza al mantenimento di un equilibrio interno, una stabilità dei parametri fisiologici, anche al variare delle condizioni esterne, grazie a meccanismi di autoregolazione. Questa attitudine, definita con il termine di omeostasi, è presente anche nella regolazione del nostro bisogno di dormire. Quando siamo svegli ormai da molte ore, la veglia prolungata accresce il desiderio di sonno (si parla di pressione del sonno) con conseguente aumento della quantità e della qualità del sonno stesso.
(Dal libro di Antonella Viola “Il tempo del corpo”)
Il nostro modo antropocentrico di guardare alle cose deve fare molti e molti passi indietro, e il punto di vista dell’animale deve essere l’unico decisivo.
Jakob von Uexkuell
Avversione era un pappagallo molto antipatico. Non c’era umano che lo potesse avvicinare senza rischiare di essere ferito dal suo becco adunco e robusto. Inoltre gli piaceva molto imprecare come aveva imparato dal suo primo compagno – un marinaio che lo aveva acquistato per pochi soldi da un collega.
Con queste premesse capite bene che nessuno era interessato ad avere rapporti con un simile soggetto.
Avversione se ne stava così sul suo trespolo in un negozio di animali, nell’attesa che qualcuno lo comprasse.
Un giorno entrarono in quel negozio due persone, mamma Inclinazione e figlia Volontà.
“Vorremmo un gattino, ne avete da mostrarci?” chiese Inclinazione al proprietario che le si era avvicinato.
“No, purtroppo non abbiamo gatti in questo momento. Cominceranno ad arrivare verso aprile. Però posso proporvi Avversione, questo bellissimo pappagallo. Non costa molto, sa, ed è di compagnia.”
Inclinazione inclinò il capo, guardò quegli occhi gialli che la stavano osservando e le sembrarono occhi cattivi.
Poi però rifletté che gli animali non sono infidi e crudeli come gli esseri umani e si avvicinò ad Avversione per guardarlo meglio.
In effetti si trattava di uno splendido esemplare di pappagallo con un piumaggio variopinto e una lunga coda.
“Che cosa ne dici, Volontà, ti piacerebbe questo bel pappagallo?”
“Preferirei un gattino…” sorrise Volontà, osservando il volatile.
Anche a lei quegli occhi gialli incutevano un po’ di timore.
“Allora torneremo in aprile. Grazie, arrivederci,” si congedò Inclinazione.
“Arrivederci un corno. Non voglio più vedervi!” sbraitò a quel punto Avversione.
Volontà si fermò, si girò e vide il pappagallo con le piume arruffate guardare nella loro direzione.
Ebbe la tentazione di tornare sulla sua decisione: le faceva tenerezza quel grande uccello colorato che parlava quasi come un essere umano.
“Andatevene brutte rospone, e smettetela di guardare. Via, via!” urlò di nuovo il pappagallo.
A quel punto il proprietario del negozio si avvicinò per farlo tacere, ma Avversione si lanciò contro di lui ferendogli una mano.
“Accidenti a te. Possibile che nessuno ti voglia? Sono stufo di questo maledetto volatile. Sentite voi. Se lo volete, ve lo regalo.”
“No, grazie,” rispose Volontà sempre più spaventata. “Io voglio un gatto!”
La verità trionfa nella scienza non perché i suoi avversari sono stati sconfitti, ma perché muoiono.
Max Planck
“Hai saputo di Chicco?” mi chiede Peppino appena entro nel suo bar.
“No, che cosa gli è successo?” domando interessato.
“Ieri mattina è stato assalito da due cani proprio nel giardino di casa sua.”
“Che cosa ci facevano i cani nel suo giardino?” domando smarrito.
“È andata così. Quei cani abitano in una casa poco lontana da quella di Chicco. Molto probabilmente sono sfuggiti al controllo dei padroni. Girovagando nei dintorni, hanno trovato il cancello di Chicco aperto, sono entrati e lo avrebbero accoppato se non fosse intervenuto il suo umano che li ha messi in fuga.”
“Ma il poverino non si è accorto di nulla?” mi meraviglio.
“Come no, ma sai che i persiani sono un po’ lenti, e lui in particolare è anche anziano, così non è riuscito a mettersi in salvo su una pianta.”
“E ora come sta? Sai qualcosa?”
Mi è stato chiesto se un gatto deve aggiungere alla sua normale dieta carnea delle verdure, ed eventualmente quali.
Essendo i felini animali carnivori (e nutrendosi allo stato selvatico di animali in prevalenza erbivori), i vegetali non costituiscono un elemento indispensabile da assumere nella loro dieta.
Ciò non toglie che alcuni soggetti siano attratti da verdure crude (insalata) o cotte (asparagi, fagiolini, patate ecc.). In questo caso soddisfare le loro richieste, sempre con moderazione, non costituisce un problema.
Se vedi un affamato non dargli del riso: insegnagli a coltivarlo.
Confucio
La luce è la parte della radiazione elettromagnetica visibile ai nostri occhi. Lo spettro del visibile ha una lunghezza d’onda compresa tra i 400 e i 700 nm. Ogni lunghezza d’onda viene percepita come un colore diverso. La luce penetra nei nostri occhi attraverso la pupilla, un foro circolare al centro dell’iride, e attraversa le diverse strutture e lenti del globo oculare. Nell’attraversare queste strutture la luce subisce fenomeni di riflessione, assorbimento e soprattutto di rifrazione (deviazione), fondamentale per la formazione dell’immagine nell’occhio. La luce raggiunge quindi la retina che si trova nel polo posteriore del globo oculare, occupando una superficie di circa 2500 mm2 e uno spessore tra 100 (a livello della fovea) e 230 micron.
Leggi tutto: LA LUCE E I NOSTRI OCCHIAndrea frequentava il liceo classico della sua città con molto profitto. Era un ragazzo assennato, aveva molti amici e una ragazza, Maria Giovanna, di cui era blandamente innamorato.
I suoi genitori erano molto soddisfatti del loro figliolo e, con i conoscenti e anche con i parenti, magnificavano sempre le sue qualità: “Andrea si applica molto allo studio, infatti riesce bene in tutte le materie, soprattutto in greco. I coetanei che frequenta sono tutti di famiglie abbienti. Non ci possiamo proprio lamentare di lui.”
Leggi tutto: I CASI DELLA VITADi seguito un interessante articolo della dottoressa Denise Filippin, biologa nutrizionista.
Il microbiota intestinale: un universo dentro di noi
dr.ssa Denise Filippin, Biologa Nutrizionista
18 Novembre 2020
Tempo di lettura: 4 minuti
Si chiama microbiota la popolazione di microrganismi che colonizza il nostro intestino: i più noti e più numerosi sono i batteri che formano la flora intestinale (concentrati principalmente nella zona del colon), ma il microbiota include anche archeobatteri, lieviti e virus.
L’essere umano e il microbiota intestinale vivono insieme in una condizione di simbiosi, ovvero una relazione tra organismi diversi che porta vantaggi a entrambi: i microrganismi trovano il modo di cibarsi e ripararsi nel nostro corpo; noi otteniamo vantaggi sia dal punto di vista digestivo che per altri aspetti della nostra salute. I batteri del microbiota sono detti, per questo motivo, "batteri simbionti".
Leggi tutto: IL MICROBIOTA INTESTINALE
Occorre sbarazzarsi del cattivo gusto di voler andare d’accordo con tutti. Le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili e le rarità ai rari.
Friederich Nietzsche
Si pensa che l’uomo sia capace di distinguere tra le dieci e le centomila sostanze chimiche aventi odori diversi. Anche una minima differenza di struttura tra un odorante e l’altro può causare un grande cambiamento nell’odore che viene percepito. Il sistema olfattivo è coinvolto nel rilevare gli odori dei predatori che possono scatenare risposte innate alla paura e ha un ruolo anche nelle preferenze sessuali.
(dal libro “Cervello da Nobel” di Pietro Calissano, Nadia Canu e Sergio Nasi)